MEMORIA A BREVE TERMINE: HO POCA MEMORIA?

Dove sono le chiavi? Ma dove ho messo il cellulare? Stamattina avevo tutto quando sono uscito di casa?

Ti capita di farti domande simili? Allora sei spacciato, mi dispiace…

Ovviamente scherzo, e ci tengo subito a tranquillizzarti che no, non è vero che hai poca memoria, queste cose capitano a tutti, anche a chi non lo ammette.

Noi in realtà possediamo tre tipi di memoria:

– Breve Termine

– Medio Termine

– Lungo Termine

La memoria a Breve Termine è quella di lavoro, quella che usi per ricordati di prendere il bicchiere in cucina, o per ripeterti in testa un numero di telefono appena sentito. Solo che questo tipo di memoria, basata perlopiù sulla ripetizione, non è fatta per conservare le informazioni, ma solo per “spostarle” da un posto all’altro: dal salotto alla cucina. Il problema però, è che se qualcuno ti distrae rischi di arrivare in cucina e non ricordati nemmeno perché ci sei andato. Capitato?  

La memoria a Medio Termine invece è quella che chiamerei dello studente. Studi, fai la verifica (magari prendendo anche un buon voto), ma il giorno dopo ricordi solo metà di quello che sapevi. Due giorni dopo sulla stessa interrogazione potresti prendere 4, o peggio. Questo è il motivo per cui non ricordiamo quasi niente di quello che abbiamo studiato a scuola. Il nostro cervello è una macchina a risparmio energetico, e quello che non viene utilizzato lo cancella per far spazio a qualcosa di nuovo. Ma si può fare in modo di non cancellare quello che si è imparato? Si, e qui entra in gioco il terzo tipo di memoria. 

La memoria a Lungo Termine infatti, è quella che ci portiamo a vita, le cose che ricordiamo per sempre, che sai e basta.

Dimenticare

La differenza tra i tre tipi di memoria si può base su diversi fattori: uno è quello legato alle emozioni, che abbiamo già approfondito in un precedente articolo, un altro è come depositiamo le informazioni nella nostra mente.

«Quando memorizzi qualcosa, dove la metti? »

«Dove la metto? In che senso?» potresti rispondere, e hai ragione perché noi non siamo consapevoli di “dove sta” quello che abbiamo memorizzato. Collochiamo le informazioni nella nostra mente senza ordine, a caso, e quando vogliamo accedervi non sappiamo dove andarle a trovare.

La maggior parte di noi quando studia usa il classico metodo della ripetizione. Ma che sia a mente, a voce, davanti allo specchio, o al cane, non fa molta differenza; il ricordo non dura molto. Utilizzando le immagini invece, abbiamo un punto di riferimento. Supponiamo che tu voglia ricordarti di prendere le chiavi, ecco come fare: immagina l’ultima cosa che vedi di solito prima di uscire di casa, che per molti sarà la porta. Ora immagina che la maniglia della porta si trasformi nella chiave di casa tua, e che nell’aprirla ti tagli la mano con la parte seghettata. Sicuramente è un’immagine strana, e per questo collegata alle emozioni, ma inoltre è collegata ad un oggetto fisico, e quindi ogni volta che ci passerai davanti, vedendo la maniglia, non potrai fare a meno di pensare alla chiave. Sperimenta questo semplice sistema con le tante piccole cose che ti devi ricordare, e fammi sapere come va.

Sonny Zanon

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